sabato 16 marzo 2013

Craxi e lo stato dei luoghi





Mi viene in mente la vicenda accaduta qualche mese fa a pochi metri da qui. Un gruppo di vandali imbrattò la targa che intitola la strada a Bettino Craxi. 

Una scritta in tutta la sua lunghezza: LADRO. Inequivocabile, lapidaria.
Una goliardata insomma, ma che non si risparmiò di scatenare feroci polemiche di qualche politicante nostalgico dei fasti e delle grandi abbuffate socialiste. Ricordo anche la furia di uno di questi, evidentemente toccato dalla triste storia di infamia:

«...Al ruolo che ha avuto Craxi nella storia, che non può essere messo in discussione da chi ha imbrattato in modo vergognoso quella targa. Per questo chiederò al commissario prefettizio di intervenire per ripristinare lo stato dei luoghi, altrimenti saremo costretti a farlo noi». 

Io però resto perplesso: senza volermi schierare dalla parte di chi ha compiuto l'atto, di cosa veramente ci si sta indignando? E siamo sicuri che questo tizio ha bene in mente la vera situazione dello "stato dei luoghi"?
Giusto per fare chiarezza Benedetto Craxi detto Bettino fu segretario del PSI e presidente del consiglio dal 1983 al 1987. Indagato, e successivamente condannato, per tangenti nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite, fuggì in Tunisia per sfuggire all'arresto scaduta l'immunità parlamentare in seguito alla sua mancata elezione. In pratica latitante in esilio per tutta la vita, ospitato dal dittatore Ben Ali, suo intimo amico e deposto dai movimenti della Primavera Araba nel 2011. Questo era il compianto Bottino, oops Bettino, fuggito a gambe levate per paura delle patrie galere.

Purtroppo l'indignazione è un sentimento strano, poco lineare. Cosa ci scandalizza, cosa riteniamo normale, cosa no, cosa ci fa tremare i polsi non è sempre unanime e a volte è influenzato dall'ipocrisia. E qualcuno si indigna perchè degli anonimi aggiungono un dato ad una biografia. Per carità, va bene, è comprensibile.

Niente però lo sfiora quando parla dello "stato dei luoghi" e della situazione a cui era costretto a far da patrono l'amato leader del garofano. Via Bettino Craxi è di fatto uno scempio e un fallimento. E' uno scempio perchè è ormai ridotta a una discarica e un fallimento perchè dell'"insediamento produttivo", di cui la strada doveva essere sede, non se ne è mai vista nemmeno l'ombra. Senza considerare l'incuria degli ultimi mesi che costringe gli automobilisti a gare di cross country. E vogliamo dimenticare l'imponente struttura di proprietà incerta, costruita con soldi pubblici e mai addivenuta ad un qualsiasi impiego nonostante le mirabolanti e contraddittorie proposte degli ultimi tempi? E l'accumulo di rifiuti edili (argh, amianto???) nascosto dalle erbacce ormai alte come persone? 

Ebbene si invoca immeditamente il ripristino dello stato dei luoghi (al commissario a cui dobbiamo l'incuria)! Per la targa, non per il resto, non vi allarmate.

Intanto di rifiuti si muore, ma anche di ladri.


Charlot

Nessun commento:

Posta un commento